Osteopatia
“Esiste un flusso comune, un comune respiro, tutte le cose sono in simpatia”
Ippocrate
Dal “World Osteopathic Health Organization” (WOHO)
L’osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento.
Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico incoraggia questo processo di auto-regolazione.
I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo.
“L’osteopatia è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto noi osteopati affermiamo che il movimento è l’espressione stessa della vita”.
(Still, A.T., 1892)
L’osteopatia è una professione sanitaria basata su un approccio integrato e complementare alla medicina tradizionale.
Attraverso una valutazione osteopatica, individua la “disfunzione somatica”, espressione dell’alterazione dello stato di salute causato da eventi stressanti esterni o interni all’organismo, come traumi e/o patologie. Solitamente si manifestano principalmente sul sistema muscolo scheletrico con dolore o riduzione di mobilità. L’osteopata, attraverso tecniche specifiche, stimola il ripristino della mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi (circolatorio, respiratorio, fasciale, nervoso, muscolo-scheletrico) che attraverso un’attività sinergica e coordinata, regolano il normale funzionamento dell’organismo.
Il numero di Paesi europei in cui l’osteopatia è riconosciuta è in costante crescita. Oggi l’osteopatia è regolamentata in Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Lichtenstein, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Russia, Svizzera, Turchia. In particolare, in Danimarca, Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera, a Malta e in Islanda l’osteopatia è una professione sanitaria. Nei Paesi in cui non è ancora stata regolamentata gli standard di riferimento per la definizione di un quadro normativo sono quelli definiti dalla Norma CEN.
In Italia è stata riconosciuta formalmente come professione sanitaria dalla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018 entrata in vigore il 15 febbraio. Dopo un iter molto lungo e articolato si è giunti al riconoscimento della professione osteopatica a cui adesso farà seguito un lavoro tecnico-scientifico e formativo per la definizione del profilo professionale e del curriculum degli studi dell’osteopata.
I principi dell’osteopatia
- Unità del corpo
Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l’osteopatia considera l’individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, dunque, l’equilibrio psicofisico e il benessere.
- Relazione tra struttura e funzione
Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).
- Autoguarigione
In osteopatia il terapeuta favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.
Poiché il corpo è un insieme integrato, qualsiasi disfunzione si venga a creare in un punto dell’organismo, inevitabilmente, questa produrrà uno squilibrio di tutto il sistema, manifestandosi con sintomi che possono apparire anche a carico di strutture molto distanti da quello in cui si è verificata la disfunzione iniziale.
Insieme all’interdipendenza di tutte le parti del corpo fra loro, si considerano inscindibili dalla struttura lo stato emozionale e mentale dell’individuo legati anche alle influenze ambientali a cui è esposto (famiglia, relazioni di lavoro, ecc..).
Il primo atto di una visita osteopatica consiste nella raccolta di una dettagliata storia clinica del paziente, finalizzata ad evidenziare tutti i fattori che hanno contribuito a determinare lo stato del momento e all’insorgere dei sintomi.
A questo segue un accurato esame fisico, che permette di acquisire una visione d’insieme della funzionalità meccanica, approfondendone gli aspetti più significativi.
La valutazione osteopatica richiede una fine percezione tattile, per valutare, attraverso la palpazione, la mobilità: della colonna vertebrale, di tutte le articolazioni periferiche, nonché il funzionamento del Meccanismo Respiratorio Primario e delle strutture ossee, articolari e fasciali che lo condizionano.
Questa sensibilità palpatoria è indispensabile, inoltre, per eseguire una terapia efficace ed appropriata.
Non appare mai superfluo ricordare che una corretta alimentazione è determinante per il nostro corpo, nel mantenere ed eventualmente ripristinare lo stato di salute.
Nell’adulto i disturbi più frequenti sono conseguenti ad una scorretta postura o al cronicizzarsi di traumi derivati sia dalla vita quotidiana che dall’attività sportiva.
In risposta ad atteggiamenti posturali viziati o a vari traumatismi, il corpo reagisce cercando compensi ed adattamenti all’interno di tutto l’organismo (sistema muscolo-scheletrico, viscerale e cranio sacrale) per permettere al soggetto di non avvertire dolore.
Quando lo stress accumulato (sia meccanico che psicologico) supera la soglia tollerabile dal nostro organismo, si genera una situazione patologica, spesso avvertita come dolore: in primis acuto e poi cronico.
L’osteopata, attraverso il trattamento manuale, elimina le restrizioni di movimento dell’apparato muscolo scheletrico, viscerale e del sistema cranio-sacrale, in modo tale da ridurre il livello generale di “stress” e, di conseguenza, le condizioni patologiche o para fisiologiche dolorose.
La terapia
L’essenza della terapia osteopatica consiste nel riconoscere e prendere contatto con la forza inerente di guarigione, ovvero l’energia vitale che ci permette di ristabilirci da uno stato di malattia, presente in ogni essere umano e nel lavorare in sintonia con essa per migliorare il funzionamento fisiologico del corpo, stimolandone la capacità di raggiungere e mantenere l’equilibrio dello stato di salute.
Il trattamento osteopatico è quindi costantemente volto al paziente nella sua globalità e non solo alle sue manifestazioni sintomatiche.
La concezione filosofica osteopatica è estremamente ottimistica e fiduciosa nelle potenzialità del nostro corpo.
Il numero delle sedute, ovviamente, essendo strettamente legato alla forza inerente di guarigione di ognuno, è sensibilmente soggettivo, inoltre è legato soprattutto alla storia clinica degli eventi traumatici del paziente.
È importante sottolineare che la terapia osteopatica elimina il sintomo definitivamente attraverso la risoluzione delle cause e, salvo nuovi eventi, non necessita di ulteriori terapie di mantenimento, quanto piuttosto, di controllo e prevenzione .
La prevenzione
L’aspetto fondamentale dell’osteopatia è la prevenzione in quanto il trattamento osteopatico, ottimizzando il funzionamento naturale del nostro organismo, lo aiuta a mantenere lo stato di salute. Spesso alcuni segni, quindi disfunzioni, anche poco evidenti, possono portare a disturbi del sistema neuro-muscolo-scheletrico che, se trascurati, nel tempo possono organizzarsi in processi organici, e diventare patologie.
Il caso in cui si può parlare più concretamente di prevenzione è quello dei neonati. Traumi da parto, più o meno gravi e quindi più o meno evidenti (determinati per lo più da parti non “naturali”, ad esempio dall’uso del forcipe, della ventosa, di farmaci come l’ossitocina, dalla pratica della “manovra di Kristeller” o dal cesareo) sono spesso facilmente risolvibili in età neonatale.
È molto importante, quindi, fare una valutazione osteopatica del funzionamento delle strutture meccaniche e dei principali apparati del neonato.
Tecniche osteopatiche
Il trattamento osteopatico può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento, si utilizzano indifferentemente in funzione delle necessità terapeutiche.
Una classificazione possibile è quella che fa riferimento a queste grandi famiglie:
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Tecniche strutturali
La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea.
La specificità e la rapidità delle manipolazione consente il recupero della mobilità articolare.
Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
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Tecniche cranio-sacrali
Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali.
Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.
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Le tecniche viscerali
I visceri si muovono in modo specifico sotto l’influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire. Applicando una tecnica specifica, l’osteopatia permette all’organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno così corretti. Inoltre esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell’utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l’addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.
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Biodinamica
L’Osteopatia Biodinamica meglio detta “Movimento Presente e Quiete”, è un approccio delicato, umile e rispettoso del corpo umano, in cui viene esaltata e sostenuta la capacità intrinseca dell’individuo, dell’organismo di auto correggersi, generando quindi processi di auto guarigione.
E’ una metodica che non ha controindicazioni, può essere applicato dal neonato all’anziano, proprio per il suo tipo di approccio delicato e di sintonizzazione sottile del terapeuta con il paziente, si può applicare in qualsiasi situazione in cui l’organismo sta faticando per ritornare a uno stato di salute ottimale.
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Tecniche fasciali
La fascia connettivale circonda e avvolge ogni struttura corporea. Ogni osso, muscolo, organo e ogni vaso sanguigno linfatico è circondato da un sottile strato di tessuto connettivo con il compito di sostenerlo e proteggerlo.
La fascia rappresenta per eccellenza il concetto di globalità, divenendo quindi un network estremamente importante dal punto di vista funzionale; essendo una struttura elastica a struttura reciproca la fascia diviene fondamentale nell’assorbimento o nel mantenimento di tensioni o traumi.