La Medicina Tradizionale Cinese è il risultato delle conoscenze e della pratica di almeno 3000 anni, confermata e riconosciuta nella sua efficacia anche dalla Medicina occidentale, grazie alle numerose pubblicazioni scientifiche e al riconoscimento di organizzazioni come OMS e FDA.
La caratteristica fondamentale che la differenzia dalla Medicina occidentale è che si valuta il paziente non solo dal punto di vista della materia, cioè del corpo, ma anche e soprattutto dal punto di vista dell’energia che viene chiamata Qi. Non si tratta di un concetto esoterico, ma coincide con la visione della fisica moderna, da Einstein in poi, in cui la materia è costituita in realtà dalla condensazione di particelle energetiche.
La visione cinese di una stretta rete di relazioni bioenergetiche nel corpo umano è alla base anche di discipline mediche moderne come la PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), che vedono la salute come un equilibrio dinamico tra più interlocutori che incessantemente si parlano in una rete di informazioni continua a più livelli.
Pertanto sia in salute che in malattia non vi sono reali separazioni tra il corpo e la nostra parte più “energetica” , la mente e le sue emozioni, ed entrambi gli aspetti devono essere ugualmente presi in considerazione durante la visita medica. La persona mantiene lo stato di benessere in maniera dinamica attraverso continui piccoli adattamenti a quello che è l’ambiente esterno e quello interno, anche in termini di emozioni.
Sulla superficie del corpo esistono dei punti di facile accesso a questa rete energetica del corpo, formata da veri e propri Canali, detti anche Meridiani, che assieme ai vasi sanguigni nutrono tessuti e organi interni e li mantengono collegati per consentire un armonico funzionamento del nostro corpo. Il medico può interagire con questi punti con aghi sterili monouso molto sottili e praticamente indolori, o con la moxibustione, cioè con il calore prodotto dalla combustione di erbe medicinali come l’artemisia, per ristabilire la corretta circolazione interrotta dalla malattia.
Durante la visita il Medico integra ovviamente le conoscenze di Medicina Occidentale e di Medicina Cinese e giunge alla diagnosi sia attraverso esami di laboratorio ed indagini strumentali classiche, sia attraverso il colloquio con il paziente, che viene arricchito da un’approfondita indagine non solo sui sintomi principali riferiti, ma anche sullo stato generale del paziente (qualità del sonno, digestione, ciclo mestruale, e così via) e su un attento esame anche fisico che comprende la visita medica del paziente, l’esame della lingua e dei polsi.
Questo procedimento consente di capire se alla base della malattia ci sono situazioni di carenza o di eccesso o blocchi che vanno rimossi, e di attuare una terapia scegliendo alcuni punti di agopuntura tra diverse centinaia presenti sul nostro corpo.
E’ possibile anche lavorare sull’equilibrio del paziente in modo preventivo per aumentare la resistenza alle malattie, ad esempio nel caso di bambini con frequenti episodi infettivi.
Già nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un elenco di 52 patologie in cui è indicato il trattamento con agopuntura, ma molte altre si sono successivamente aggiunte, comprese la riduzione degli effetti collaterali in corso di chemioterapia antitumorale o il supporto a terapie per le dipendenze da fumo, alcool o droghe.
E’ una terapia molto utile nelle sindromi dolorose di vario tipo, nelle patologie osteoarticolari, nella riabilitazione dopo ictus o infarti, nell’asma, nelle cefalee, nei disturbi del sonno, in varie problematiche dell’apparato digerente, nelle patologie anche severe dell’occhio, nelle alterazioni del ciclo mestruale, nelle nausee gravidiche, nelle malposizioni del feto a termine gravidanza, in dermatologia, in molte patologie neurologiche e così via.
L’agopuntura può essere utilizzata a tutte le età, anche se nei bambini la stimolazione dei punti è più leggera e perlopiù effettuata con mezzi diversi dagli aghi o con 1-2 aghi molto piccoli. Negli adulti gli aghi vengono lasciati in sede in genere 30 minuti mentre il paziente si rilassa tranquillamente sul lettino e poi rimossi. Si può associare alle terapie già assunte dal paziente senza problemi, essendo tra l’altro priva degli effetti collaterali caratteristici di molti farmaci.
Dott. Patrizia Politi “Medico, specializzata in Ematologia e in Pediatria, Medicina Tradizionale cinese e Agopuntura, Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI)”
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